martedì 13 ottobre 2009

inevitabile

questa sera non ho molta voglia di scrivere.

ci sono talmente tante parole nella mia testa che l'idea di poterne tralasciare qualcuna mi spaventa.

come tutte le volte c'è un fattore scatenante, la miccia, la prima tessera del domino. Una volta innescato, la reazione a catena è velocissima: riesci a vedere una piccolissima parte degli elementi sprigionati, eppure tutti ti entrano nel cervello, sferzate di vento gelido, tuoni, saette, una tempesta in miniatura, rinchiusa in un cranio. non aspetta altro che uscire e ci prova in tutti i modi.

ti viene voglia di strapparti il cuore e sbatterlo sul tavolo, dire «fatene ciò che volete, non mi serve più».

sì, è tutto molto simbolico..

finisco sempre per ferire le persone a cui voglio bene, solo perchè non ci troviamo d'accordo su un punto.

loro mi amano, io mi odio.

mi amano perchè non hanno ancora capito che cosa sono. forse l'hanno capito ma non vogliono accettarlo. forse vorrebbero cambiarmi, forse mi farebbe stare meglio..

in ogni caso io ho capito che cosa sono, che cosa non sono, di cosa sono capace, di cosa non sono capace. e per questo mi odio, come dovrebbe fare chiunque.

sono come una trappola scavata nella terra, coperta di ghirlande di fiori, l'infezione che presto finirà per cancellare tutto ciò a cui tengo.

inevitabile.

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