sabato 17 ottobre 2009

armoniaco

negli scontri tra le nostre teste,
nei rumori metallici e nelle cose che si rompono,
nelle anime perdute e in quelle ritrovate,
nei bicchieri di montenegro,
nelle tazzine da caffè,
negli occhi di chi ci ama,
nella saliva di chi ci odia,
nelle bombole del gas,
nei rubinetti intasati,
nelle sigarette accese e in quelle spente,
nei portafogli carichi e in quelli vuoti,
nelle mani sporche,
nelle labbra tagliate e nei nasi sanguinanti,
nei fiammiferi spezzati,
nelle matite che scorrono sulla carta,
nel fascino dell'inverno,
nella paura di sbagliare,
nel pentimento e nella rivendicazione,
nei flussi di coscienza,
nelle catarsi,
negli umani e nella loro arroganza,
nelle storie tramandate oralmente,
nelle eclissi e nelle nuvole,
nel cielo su di noi,
nel fuoco di una stufa a legna,
nei coltelli troppo freddi,
nelle pentole d'oro,
nella realtà e nella finzione,
nelle bugie che viaggiano veloci,
nelle verità ferme in coda,
nelle chiavi perdute,
nei crateri e nei ghiacciai,
nei negozi di giocattoli,
nelle vetrine d'alta moda,
negli scaffali dei discount,
nelle impalcature e nelle loro vittime,
nei tasti bianchi e nei tasti neri,
nel cuore del palissandro,
nelle zanne d'elefante,
nel veleno e nell'antidoto,
nel passato e nel futuro,
nei piatti perfetti delle pubblicità,
nei reparti d'ospedale,
nelle biblioteche comunali,
nelle collezioni private,
nelle auto non omologate,
nella buona e nella cattiva sorte,
nei fucili mitragliatori,
nelle monete tintinnanti,
nei denti bianchi,
nel lusso e nella povertà,
nei corsi di pronto soccorso,
nelle prove e negli spettacoli,
nei sogni e negli incubi,
nel ghiaccio e nell'eleganza,
nelle periferie dimenticate,
nei microfoni alle conferenze,
negli attrezzi del mestiere,
nei libri riletti e in quelli mai letti,
nell'ego, nel superego e nell es,

continuo a vedere l'armonia.

nel mio caos creativo,
continuo a vederla,
in sincrono col mondo,
nel bene, nel male e nell'indeterminato.

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