lunedì 30 novembre 2009

frammenti

ormai mangio vetro e cago fiori di campo.
dicevo che gli eventi non mi avrebbero travolto ma sono solo cazzate: "togliete la carcassa spiaccicata in mezzo alla strada!", disse l'uomo con il cappello blu e i denti brillanti: sono io, tirato su con una pala che stride per terra come il più randagio dei gatti; la pala odora di calce, mattoni rotti, piscio e miele, sì, miele! mi butta via e vedo i suoi capelli al vento e un braccio che la cinge.. non sono morto, è solo che non ho voglia di muovermi...

tagliatemi un braccio e mandatelo al re.
i miei capelli dateli ad un lavasecco.
il mio culo mettetelo in bella mostra sul campanile.
il piede sinistro buttatelo in mare e quello destro datelo a mio padre.
a mia madre date il mio cuore, cosicchè lo divida con il resto della famiglia, ma che lo custodisca per sè.
la falangetta del mignolo della mia mano destra mettetela in un cocktail e ne beva un sorso chi bevve con me.
prendete tutto il resto e fatene ciò che vi pare..
voglio solo che mi lasciate occhi, fegato e palle..
non ho bisogno d'altro...

-A. Ronzani

venerdì 27 novembre 2009

Novembre

oggi io do il benvenuto alla primavera,
mentre le foglie, tutt'intorno, cadono giù,
mentre tutto muore, io sono felice.

ho trovato il mio sole!
e quello so che non lo vedrò morire.

non ti devi preoccupare.

non sarai mai abbastanza logorroico
per la mia voglia di ascoltarti.

martedì 3 novembre 2009

contorto

"sei davvero contorto."
"perchè?"
"non lo so, era per farti un apprezzamento che fosse anche un insulto."

(pensieri per la canzone su novara)

avrebbe il suo fascino, se ci fosse una canzone..

"la canzone su novara dovrà essere EPICA. per questo nessuno è ancora riuscito a scriverla. deve far pensare alla gente "cavolo, chissà che città stupenda dev'esser, novara, per aver ispirato una canzone così EPICA!" allora prendono, partono per novara. poi arrivano in questa merda, delusissimi, e io godo come un maiale."

e i maiali godono in un modo che non possiamo davvero immaginare.

domenica 1 novembre 2009

ho perso l'ironia

spegni la luce, mi da fastidio
mi basta il tuo respiro
per orientarmi
zitta, non serve parlare
svegliati, è natale
oggi è festa

mi vergogno d'esser lieto
solo di starti accanto
reazionario e isterico
solo per starti accanto

ma poi, cosa vuoi che importi
cadranno i miei capelli
ma non crescerò
calmo, resterò in disparte
non avrò pretese
sarai libera

mi vergogno d'esser lieto
solo di starti accanto
reazionario e isterico
solo per starti accanto

non rido, non guardo
il cielo, beffardo
guardarmi ed io
che ho perso l'ironia